Il giorno dopo: conversazioni dal basso olimpioniche

Difficile dire cosa si è provato passando il tempo qui, tra conversazioni strutturate e momenti social. Tantissimi amici visti e qualcuno incontrato per la prima volta: capita se il tuo spazio sociale non si limita alla graniticità della materia e contempla la vita online, tra social network e mondi online, tra post scrollati sullo schermo e serate passate in compagnia di avatar.

Credo che la formula dell’ Academic BarCamp che abbiamo proposto sia una via proficua per diversi motivi: – indica che esiste una capacità diffusa di riflettere sull’utilizzo e le forme connesse a blog e social network che è capace di intrecciare i percorsi tra ricercatori universitari, ricercatori aziendali e ricercatori nel quotidiano della comunicazione;

– sottolinea che l’università può diventare una forma di servizio alla conoscenza che impatta con la società civile e le sue evoluzioni, invece di arroccarsi nella sua dimensione istituzionale;

– mostra che è possibile rendere evidente, ricercabile e diffusa (vedi i video degli interventi) l’innovazione nella conoscenza in modi comprensibili e meno autoreferenti di quanto ci si aspetti.

Una cosa che mi sembra di aver capito è che forse dobbiamo uscire da una fase nella quale gli esperti di blog e SN si sono messi a disposizione di imprese, politica, ecc. per portare i nuovi linguaggi dentro le vecchie strutture: se no si finisce per “vendere” ad un cliente la possibilità di “fare” un video virale, con buona dose di preveggenza e millantando controllo su meccanismi la cui complessità è indice di imprevedibilità.

Si tratta oggi di portare l’etica di blog e SN dentro le imprese, la politica, ecc. non cedendo alle strutture ma coinvolgendole nell’evoluzione.

Ho visto molti presenti, e molti giovani fra questi, avere un potenziale che fa ben sperare.

Il resto è stato una fantastica GGD e gioco.

Grazie a chi è venuto e a chi ha seguito. Ma soprattuto agli studenti (in corso ed ex) che a vari liveli hanno organizzato eventi e giornate, perchè hanno dimostrato che un altro modo di pensare la formazione è possibile.

10 pensieri riguardo “Il giorno dopo: conversazioni dal basso olimpioniche

  1. Grazie davvero, una bella occasione per incontrare qualcuno e confrontarsi, anche se l’ho fatto per poche ore. E condivido la necessità di non diluire l’etica blogger, preziosissima nell’economia della conoscenza, nel marketing. Il futuro non si prevede, ma si inventa, diceva Kay.
    ciao!

  2. Molto tempo fa ho visto una vignetta che riassume bene quello che i blogger dovrebbero far capire alle aziende (ma anche alle università e alle organizzazioni in generale): http://is.gd/42rm.

    Purtroppo sentirsi dire che per fare un blog (o lanciare iniziative sul web) devi cambiare l’organizzazione e la mentalità aziendale di solito porta all’estinzione del consulente prima che dell’azienda.

    Rimangono solo quelli che vendono i video virali o i corporate blog sfruttando l’ignoranza di chi li paga, facendoli contenti ed accelerando il processo di estinzione delle aziende per le quali lavorano.

    In un certo senso anche loro sono funzionali al cambiamento 🙂

  3. Per me l’evento più riuscito rimane l’AcaBarCamp.. forme diverse, conversazioni declinate in un luogo vecchio (e non per la struttura del 70).. dove l’apertura e il dibattito sul moderno implica che si sta parlando del dopoguerra o della commedia all’italiana.
    Sarà per il contrasto rigiro/fluido, sarà perchè ho sentito veramente dibattiti interessanti e persone che sedute su un banco, o le spalle alla parete o ciondolanti da una sedia, hanno espresso contenuti così come venivano, senza tante manfrine e pochi filtri. Chi per carriera o per meriti acquisiti, lascia da parte la visione alta..quelle erano “conversazionidalbasso”.

  4. Mi è spiaciuto moltissimo non esserci…ed ero certa che il risultato sarebbe andato al di là delle aspettative..come succede tutte lvolte che si mette al centro la persona e l’idea e non “l’intervento formale”..son odell’idea che questo modello vada “esportato” in altre accademie italiane…come fare? 🙂

  5. Siamo pronti a vendere il format 🙂 Scherzi a parte, comincio a vedere il tentativo diffondersi… segnalate, segnalate, segnalata… noi da parte nostra cercheremo di “spingerci” ancora oltre, magari ad aprile per le conversazioni dal basso. Stay tuned 🙂

  6. per iniziare, specificando la fonte ovviamente, domani utilizziamo il video dei vostri ragazzi…dobbiamo fare un micro intervento sui media e i giovani a docenti delle superiori…e ci sembrava un modo carino per fare vedere come è cambiato il modo di esprimersi, di fare e di parlare di comunicazione 🙂
    le farò sapere 🙂
    so anche che è stato “tremendo” al convegno AIS PIC con una giovane – ed ingenua- ricercatrice su SL 🙂
    la spio!

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